La signora puliscisempre

Questo racconto fa parte di Storie ad un metro …dal palco

di Alex De Brasi

Faccio parte de IDettagli, una compagnia di improvvisazione teatrale con base a Ravenna, formata da improvvisatori del territorio dell’Emilia Romagna, ci divertiamo a portare in giro format di improvvisazione teatrali originali, il progetto in cui stiamo investendo di più è “NO7E il musical improvvisato”, che dire, speriamo di tornare a improvvisare al più presto!

Alex De Brasi

Questo racconto è nato andando al bar e vedendo spesso una signora che mi incuriosiva molto. Puliva un pezzetto di strada davanti a casa sua compiendo di fatto un’azione inutile, ma lei continuava imperterrita. Ho pensato alla storia dietro quel gesto.

Alex De Brasi

La signora puliscisempre

Lungo una strada che porta verso il centro, della città, di sé o di gravità permanente…fate voi…c’è un bar di passaggio che sforna caffè per passanti, tra i quali, ogni tanto, ci sono io.

Il bar, si trova al piano terra di un caseggiato, che ospita altri negozi e appartamenti, ed è separato dalla strada solamente da un marciapiede, largo circa un metro e mezzo.

Ogni volta che vado a prendere un caffè, la vedo.

Pulisce il davanzale della finestra di casa sua, oppure spazza o lava appena fuori dalla porta, che in questo caso significa lungo il marciapiede…tutte le volte.

È la Signora Puliscisempre.

Avrà tra i 65 e i 70 anni, e nella vita spazza e pulisce lo spazio antistante casa sua.

La Sigora Puliscisempre è magra come una canna di bambù, che a un panda gliene vorrebbero mille per sfamarsi, e porta sempre un fazzoletto scuro al collo.

I capelli, rossicci, sono raccolti… come la polvere che odia.

In primavera spazza il marciapiede, in estate lava il marciapiede, in autunno toglie le foglie dal marciapiede, in inverno spala la neve…dal marciapiede.

Vivaldi sarebbe fiero di lei.

La Signora Puliscisempre, in un certo senso, svolge un utile servizio alla comunità, visto che il marciapiede è suolo pubblico, ma questo non è il punto.

Il punto, è che la Signora Puliscisempre la vedi che vorrebbe avere la vista calorifica di Superman, e incendiarti mentre invadi il suo pianerottolo marciapiedato.

Il punto è che sembra arrabbiata e così sola.

Il punto è che vorresti andarle incontro, prenderle le mani, stringerle, e dire…perché signora? Perché? Non lo vede che non serve a niente? È una battaglia persa in partenza…è su una strada, su di un marciapiede, non potrà mai essere pulito, è persa in partenza…ci uscirà matta…la smetta, la prego!! Non lo capisce che ogni volta che lei si mette a pulire, ad una persona, dall’altra parte del mondo, viene un attacco di tristezza e solitudine?!

Questo vorresti dirle.

Ma non lo fai.

Perchè la signora Puliscisempre non può smettere, è vittima di un incantesimo che gli ha inflitto la vita.

Se gli dicessi quelle parole, sono sicuro che mi guarderebbe per un attimo, i suoi occhi diventerebbero vitrei, e si seccherebbe come le mummie dei film, per poi essere spazzata via dal vento, come la polvere che raccoglie…

Di lei rimarrebbe il nulla, e io mi ritroverei a guardare una porta, un davanzale e un marciapiede, che si sporcano ogni secondo di più.

Forse un po’ più solo di lei…

Un caffè macchiato caldo…grazie.

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