Bologna è come la prima volta
Questo racconto fa parte di Storie ad un metro …dal palco
di Francesca Barra
Sono un sangue misto, mezza napoletana e mezza toscana, nata negli anni ottanta. Credo che mia madre si facesse di sostanze mentre mi allattava altrimenti non mi spiego la mia follia. So per certo che non prende nulla.
Francesca Barra
Coltivo la poesia da quando ho sedici anni ed è stato il mio schermo contro un mondo che di poetico non ha più tanto.
Questa poesia nasce da un incontro con una vecchia fiamma che qualche volta faceva ritorno tra le mie braccia. Ed era vedere Bologna come la prima volta, con lei
Francesca Barra
Bologna è come la prima volta
Bologna e i suoi tetti
Quei mattoni rossi
E i soffitti bassi
3 strade principali, dove tu, palesemente, ti perdevi
E mi sorridevi
Chiedendo scusa in continuazione
In preda all’agitazione
Ti mostravo le vie più nascoste
Quelle che nelle guide non sono esposte
L’ estate si appiccicava addosso
E il galato di benito, in via delle Moline, era un rito
Mi strattonavi la pazienza
Cedevo a quell’insistenza
Raccontami ancora
E fermi di fronte a quei volti
Mi ascoltavi, annuivi e interrompevi
Piazza Maggiore alle spalle
E in mano uno scialle
Lo comprammo alla piazzola
Il mercato della roba vecchia e nuova
Il venerdì era il giorno prediletto
Conoscevi ogni banchetto
E non c’era volta che non uscivi con un sacchetto in mano
Eri la gioia di ogni ambulante, e io non sapevo starti distante
E poi c’erano le sette chiese
E lì mi chiedevi silenzio e le mie parole sospese
Era l’ ultima sera assieme
Hai appeso a questi portici i nostri ricordi
Protetti da un cielo plumbeo invernale
Si asciugheranno al sole di un altra estate, col profumo di un altro amore.
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Questa poesia è di Francesca Barra che ha gentilmente concesso a Theatre of Tarots di pubblicarlo sui propri canali di pubblicazione
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