Trieste… la città che va al mare.

Questo racconto di viaggio fa parte di Storie ad un metro …dal palco  e della rubrica Volare Via

di Francesca Barzanti

Vorrei vivere viaggiando e viaggiare scrivendo…

Francesca Barzanti

Quando pensavo alle città che non c’ero mai stata, che ci volevo andare, che torniamo dai, che non ci andrò mai.. all’appello mancava sempre Trieste

Francesca Barzanti

Trieste… la città che va al mare

Sarà che in FriuliVeneziaGiulia ci sono stata mega volte ma sempre a Udine che lì ho NicolaGiorgioLuciuzza e si beve al Friuli Doc, sarà che questa Trieste non è che proprio sapessi dov’era, sarà che c’erano sempre la Sicilia o le Cinque Terre di mezzo, sarà che boh… ma l’altro giorno la Linda mi ha detto “il prossimo weekend andiamo a Trieste?” e siamo partiti in quattro.

Siamo io, la Linda e Mimmo, che siamo quelli di Procida e che ci piace viaggiare assieme perchè cantiamo, puntiamo, mangiamo, e siamo felici e non ce ne frega niente!

E Trieste si presenta che sono ancora in treno e mi dice ciao che sa di mare, di palazzi, di storie di re e regine, e dormiamo in un hotel sul mare che però è in città. E’ così questa Trieste col mare nella città che passeggia nelle piazze, dà da mangiare ai piccioni e spia i turisti dalle fontane.

La sera ceniamo meega succo all’”Antipastoteca di mare”, taverna regina del brodetto di pesce, e ci diamo i soprannomi di viaggio: Mimmo il casual, la Linda Vintage, la Sara trendy, ed io Bohemiene! Che poi mi chiamano anche Primavera di Botticelli perchè mi sono messa il mio vestito bianco a fiori mega largo, che oggi nessuno mi vuole ma tempo fa Botticelli sì che mi avrebbe pisellato !

E saltelliamo per la città dal Castello fino al porto, ed il mio vestito striscia per terra, e Mimmo canta corri,corri come il vento, e poi ci fermiamo davanti alla statua di Umberto Saba ed io lo prendo per mano mentre la Linda fa la foto.

Poi passano due biondi, biondi, biondi che ci parlano in inglese, ed io rispondo che uno non è mica brutto, e finiamo la serata a girare e parlare con loro che sono finlandesi ma simpatici, ed io penso che anche se l’uomo della mia vita non so chi è, ma sicuramente vive da qualche parte fra Roma e Lampedusa, anche al nordnord qualcuno di succo c’è .

E la mattina dopo andiamo al Castello di Miramare e seguiamo il mare con i gabbiani, ed il mare abbraccia gli scogli, e gli scogli si ricoprono di gabbiani, ed i gabbiani volano via e fanno da sipario al castello bianco delle favole con le sue torri da cartone Disneyano, il portico rosso sorvegliato dalle metamorfosi di Ovidio, ed il porticciolo di sogno che non ti sembra vero che sei lì…

E Mimmo che ne sa a pacchi di re e regine, di imperatori ed imperatrici, di Sissi e Marie Terese ci racconta la storia degli Asburgo nel Castello che sembra una soap opera, e siamo tutti incantati ad ascoltare che quando Mimmo ti racconta le cose le fa sembrare sempre speciali.

E quando torniamo uffa alla realtà è arrivata la migliore amica di Trieste: la bora, che ti raccoglie da terra e ti vola via sopra le case, e tutti me la raccontavano questa bora, ed è agosto ma ottobre, e piove ma tira vento, e passiamo la serata dalla finestra a guardare il mare che si colora di lampi e schiuma!

E quella sarebbe una notte da punta, ma la punta non ce l’ho ma almeno ho la Linda, Mimmo e Otto, il mio nuovo amico finlandese!

E domani ripartiamo in treno chiacchierando di uomini della vita che non esistono, polenta friulana, bagni nel mare megasucco che non abbiamo fatto, reggie e vestiti della principessa Sissi, ed io penso che Trieste mi è piaciuta perchè assomiglia ad un misto di città europee che ho visto… ma poi si bagna nel mare e diventa unica!

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